Sono tantissime le persone che scelgono, per hobby, di coltivare cannabis light in casa. Oggi come oggi, bastano pochi click per acquistare semi di cannabis depotenziati caratterizzati da un basso contenuto di THC (parliamo per la precisione di una percentuale non superiore allo 0,6%). Grazie a negozi fisici e a e-commerce di successo come Cbweed.com, bastano pochi click per comprare sementi della migliore qualità.
Nel momento in cui si inizia concretamente a coltivare, fare attenzione alla luce è nodale. Come ben sa chi ha una minima dimestichezza con il mondo della cannabis, non sempre il clima è consono alle coltivazioni outdoor. Inoltre, per motivi di discrezione, la scelta della coltivazione indoor è spesso quella prediletta. Per ovvi motivi, diventa fondamentale scegliere l’illuminazione giusta.
Scopriamo, nelle prossime righe, qualche consiglio pratico per non sbagliare nella scelta delle lampade.
Lampade per la coltivazione della cannabis: le principali tipologie
Quando si parla di consigli per illuminare le coltivazioni domestiche di cannabis, è possibile fare riferimento a diverse tipologie di lampade. Nell’elenco, spiccano le lampade fluorescenti. Disponibili sia con lo spettro blu, soluzione più adatta alla fase vegetativa, sia con lo spettro rosso, hanno l’indiscusso pro dei costi accessibili.
Per quanto riguarda invece i difetti, tra i principali rientra senza dubbio l’emissione di luce, considerata bassa da diversi breeder esperti. In virtù di quanto appena specificato, si consiglia di prenderle in considerazione per coltivazioni molto piccole, caratterizzate dalla presenza di massimo due piantine.
Facili da installare ed estremamente accessibili nel momento in cui arriva il momento di utilizzarle, vengono frequentemente sconsigliate quando subentra la fase di fioritura. Il rischio, infatti, è quello che la resa non sia ottimale.
Tornando invece ai pro, ricordiamo il loro essere il non plus ultra quando si parla di risparmio di corrente e il fatto che non si surriscaldano.
Rammentiamo altresì che, in linea di massima, durano meno rispetto ad altre tipologie di lampade e che sono perfette quando si ha a che fare con i cloni.
Il mondo dell’illuminazione per la coltivazione casalinga di cannabis comprende anche altre alternative. Tra queste, non si possono non citare i LED. Tipologia di lampada al centro dell’attenzione per via del suo rapporto fantastico tra efficacia e durata – peculiarità che la rende la scelta migliore in assoluto quando si punta a risparmiare corrente in generale – il LED ha il contro, se tale può essere chiamato, del costo iniziale alto.
Attenzione, però: dato che, come già accennato, dura tanto, la spesa in questione si può dire perfettamente ammortizzata.
Tra gli altri pregi da considerare nel momento in cui si parla del loro ruolo nell’illuminazione delle piante di cannabis troviamo il fatto che, rispetto alle lampade HID, lavorano a temperature più basse. Questo si traduce in un rischio inferiore di bruciare le piantine.
Proseguendo con l’elenco degli aspetti positivi delle lampade a LED per la coltivazione della cannabis light, è fondamentale dedicare un cenno al loro essere pronte all’uso. Così come vengono acquistate possono essere utilizzate per illuminare la grow box, senza bisogno di chiamare in causa alimentatori costosi e non semplici da gestire da parte di principianti assoluti.
Inoltre, sono super versatili. Si tratta di lampade che svolgono al meglio il loro compito sia durante la fase vegetativa, sia nel corso di quella di fioritura.
Concludiamo con un cenno alle cosiddette lampade LEC, conosciute anche come bulbi ad alogenuri. Evoluzione tecnica delle lampade HID, sono note per il fatto di creare una luce la cui resa, a molti, ricorda quella del Sole.
Quali sono i loro pro e i contro nelle coltivazioni di cannabis in ambito domestico? Tra gli aspetti positivi, figura la temperatura di colore estremamente naturale. Si tratta di un dettaglio non da poco: grazie ad esso, infatti, risulta più agevole verificare lo stato di salute della pianta.
Il contro più rilevante riguarda il fatto che i raggi UVB da loro emesse possono essere dannosi per l’uomo. Ecco perché, quando si maneggiano le attrezzature per l’illuminazione, è fondamentale procedere con dotazioni di sicurezza ad hoc.